Premetto: non ho visto Sanremo in diretta (causa esser andato a vedere uno splendido film di Scorzese), ma son riuscito nell’impresa di guardare l’intera puntata in differita e gia per questo potrei esser definito un eroe (oppure un pazzo…).
Partendo da un giudizio generale, quello che ho visto è davvero raccapricciante! Uno spettacolo penoso e noioso, che peggiora anche quando cerca di farsi “moderno”, pensando che basti aprire una puntata con una buona dose di parolacce per poi continuare con questo ridicolo andazzo facendo dire la parola “cazzo” persino a Morandi che, da come l’ha pronunciata, sembrava un bambino che la usa per la prima volta e ha paura di esser sgridato. MALE, MOLTO MALE. Ma senza dilungarmi, per non fare la fine di Celentano, passo alle pagelle. Celentà…con te ci vediamo fra poco.
Pronti, partenza, via!
Emma Marrone (VOTO 4): ammetto di non essere un suo estimatore, ma questo provo a lasciarlo da parte. Allora, io dico: perché se sei carne, vuoi fare il pesce? Marrone tu sei un prodotto da talent, la gente ti ha conosciuto così ed è in questo modo che hai venduto dischi, quindi…perché venire a Sanremo con un pezzo che non ti si addice per nulla, di pseudo-protesta e pseudo-attualità? Se questa è la favorita…io RIDO
Pierdavide Carone & Lucio Dalla (VOTO 8): passiamo ad un altro prodotto della De Filippi, della stessa edizione della Marrone. E Qui il livello, per me, sale…sale molto. La canzone è davvero la migliore che abbia sentito in questa edizione di livello bassissimo. La voce grezza di Carone va a nozze con quella di Lucio Dalla che interviene nella canzone, mentre dirige l’orchestra. Il testo parla di prostituzione ed è di tutto rispetto! Per me potrebbero subito dargli la vittoria. Piccolo p.s.: mi è piaciuta tanto e va benissimo, ma questa storia di venire accompagnati da cantanti affermati per poter stare nei BIG, da un po’di anni, sta diventando una caricatura eh…
Noemi (VOTO 4): arriva Noemi e la mia reazione è “Cristo…ma com’è conciata” poi mi ricompongo e mi dico che alla fine è una gara canora, perciò…benda sugli occhi e orecchie ben aperte. Canzone di…Fabrizio Moro, reazione “CRISTOOOO!!! Quello che voleva imitare Vasco Rossi e dopo un paio di canzoni per fortuna è sparito”. Mi ricompongo per la seconda volta e ascolto. Noemi…come disse a me una cara insegnante, dandoti questo voto ti ho regalato qualcosa. La canzone è un lamento in pratica, ho fatto davvero fatica a non andare avanti. Mamma mia! E pensare che un amico ieri sera mi aveva detto che era la migliore…non c’è da stupirsi allora del perché in Italia vanno avanti cantanti assurdi.
Gigi D’Alessio & Loredana Bertè (VOTO –∞): …
Samuele Bersani (VOTO 5): Bersani è un cantautore tra i miei preferiti, ma…in tutta onestà HA TOPPATO! La canzone è una piccola filastrocca e per quanto la storiella della metafora pallone-vita possa essere simpatica come idea, non è comunque convincente. Nella sua unica e precedente partecipazione al Festival aveva cantato “Replay”, in pratica un altro pianeta. 5 di stima, altrimenti andremmo anche sotto.
Chiara Civello (VOTO 6.5): in pratica una sconosciuta per il grande pubblico (compreso me). Proveniente dall’ambiente jazz, porta a Sanremo una discreta canzone, cantata bene e con stile. Non so dire se è sopra o sotto i suoi standard perché, come detto, non la conosco.
Matia Bazar (VOTO 5): non me la sento neppure di dare un voto bassissimo, perché in tutta onestà devo dire che non sono neppure il peggio del peggio, anzi…lei canta anche bene. Però, a parte questo, non hanno davvero più nulla da dire. Ennesima partecipazione al Festival, ennesima canzone tipica sanremese, melodica che più melodica non si può. Direi che potrebbero fare a meno di tornare.
Marlene Kuntz (VOTO 3.5): NO…no no no no, proprio no! Quasi ogni anno c’è qualche gruppo “rock” italiano che si presenta a Sanremo, arriva (giustamente) ultimo per poi lamentarsi o far finta di esser superiori al risultato, dicendo che tanto non era vincere l’obiettivo…questa è la volta dei Marlene. GIURO se sento anche solo una persona dire che erano i migliori e hanno portato la buona musica, faccio tornare Celentano (ora arriviamo anche a te Cele, tranquillo). La canzone fa schifo!!! Il cantante è penoso! E questo non è Rock! PUNTO.
Arisa (VOTO 4): prima di sentire la canzone “ti prego Arisa, non di nuovo la solita filastrocca”…dopo aver sentito questa pazzesca ninna nanna… “iniettatemi SINCERITA’ direttamente nelle vene”. Ho detto tutto!
Nina Zilli (VOTO 5.5): Mio Dio! Non riesco a dare un voto positivo neppure a lei. Ho visto un suo concerto, è bravissima…uno stile incredibile, poi…viene a Sanremo e porta questa cosa! Ma perché? Nina perché???
Eugenio Finardi (VOTO 6.5): ah peròòò bravo Finardi! Pezzo tipicamente Finardiano, testo da ascoltare e capire e lui canta veramente molto bene! Piccola nota di riguardo: la canzone si chiama “e tu lo chiami Dio” e ad un certo punto dice “io non parlo mai di cose più grandi di me”…CELENTANOOOOOO ha capito???
Irene Fornaciari (VOTO 4): mmm…Irene parliamone! Tuo padre è Zucchero, va bene, ma io dico, se non ti ha cagata nessuno fino ad ora, ci sarà pure un motivo! Il motivo c’è e son le tue canzoni. E’tutto dire che in quella dell’anno scorso l’unica cosa che si salvava era la frase detta dal cantante dei Nomadi.
Francesco Renga (VOTO 5): bellissima voce, intonato, potente, tutto perfetto, tranne la canzone! Testo banale e fatta solo per mettere in luce le doti vocali di chi la esegue, nulla di più!
Dolcenera (VOTO 4.5): sono stanco di dare brutti voti…davvero! Mi limiterò a dire che non mi piace lei e non mi piace il suo pezzo “d’amore”…orribile!
OOOOOOOO Celentanoooooo veniamo a noi! E proverò ad essere breve, davvero! Adriano…tu sei un mito! Un grande cantante, che difficilmente mi delude, non mi stanco mai della tua musica e neppure dei tuoi film…fantastici. Sei un uomo di grande intelletto e non vi è dubbio! Detto ciò: COSA TI FA PENSARE CHE A QUALCUNO FREGHI DI STARE UN’ORA A SENTIRE TE CHE CI SPIEGHI LA TUA PERSONALE VISIONE DELLA FEDE? Ma chi se ne frega??? Fra l’altro è stata l’ennesima prova di quanto è organizzato male questo Festival: in 50 minuti circa, gag di dubbio gusto, recitate male; battute da fare sudare freddo; e un discorso senza capo ne coda che tocca tutto e tutti nel massimo della banalità da far rivalutare i migliori Richard Benson e Pino Scotto. Se l’effetto voleva esser quello creato con Benigni l’anno scorso, siamo proprio agli antipodi. Roberto è ironico, pungente, divertente e sa benissimo di cosa parla, Celentano non è stato nulla di tutto ciò. Per restare in tema di fede: oggi in tanti pregheranno il Signore che tu non ti faccia più vedere all’Ariston.
Concludo con i miei pronostici: vincerà Emma Marrone, con Noemi seconda e Nina Zilli terza.
Un grazie sentito agli amici di Bazarriamo (che non centra nulla con i Matia Bazar per fortuna) per lo spazio concessomi.
TonyHBK